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Il silenzio di Alba Fucens

da Giovanna Colantonio

Alba Fucens ha un’anima tangibile: pochi posti profumano così intensamente di storia, sono così densi di passato. Considerata oggi monumento nazionale, è uno dei parchi archeologici più importanti d’Italia. Lo sapevate? È  stata costruita nel III secolo avanti Cristo ed è arrivata quasi intatta fino ai nostri giorni. Un’antica cittadella latina a due passi da Avezzano, ai piedi del monte Velino. La sua posizione gode della vista privilegiata su una fantastica alba che la inonda di luce. Ma Alba ci fa pensare anche al bianco. Al bianco levigato dei suoi massi che la incorniciano e la proteggono. Ancora oggi si può fare una passeggiata nell’antico borgo, si possono osservare le vecchie mura delle abitazioni, ci si può entrare dentro. Si può ancora vedere in che modo veniva canalizzata l’acqua per non sprecarla. Si possono ancora toccare con mano le pavimentazioni e i mosaici delle antiche Terme (ce ne sono rimasti pochi, considerando il brutto vizio di alcuni visitatori di portare a casa dei pezzi ricordo). Ci si può sedere in platea nell’intatto anfiteatro romano. Un brivido. Da percorrere in silenzio. È probabile che si riescano ancora a sentire le voci delle sue vite passate.

Foto: Francesco Rappa

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