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Benvenuti a Vasto

da Giovanna Colantonio

Benvenuti a Vasto

Il nome Vasto richiama alla mente l’immensità dei panorami che la città offre, la vastità dell’orizzonte che si perde a vista d’occhio, la grandiosità che resta del suo passato. Ma non è sempre stato così! Se foste capitati in vacanza durante il ventennio fascista, il titolo di questo articolo sarebbe stato: Benvenuti a Istonio! Già, perché non tutti sanno che Vasto cambiò molte volte il suo nome del corso della storia, e tornò a chiamarsi così come la conosciamo oggi solo nel gennaio del 1944.

Tant’è che alcune persone nate in quegli anni, dai propri documenti, risultano essere registrate all’anagrafe nazionale come nate a Istonio, e non a Vasto. Quindi… siete sicuri di trovarvi nel posto giusto? 

La leggenda vuole che l’antica cittadina, ricca di storia, arte e cultura tanto da essere soprannominata nel 1700 l’Atene d’Abruzzi, fu fondata da Diomede, di ritorno da Troia, che la chiamò Histon perché il suo promontorio gli ricordava il monte Histone di Corfù. Diomede poi gettò in mare tre grossi sassi riportati dalla battaglia, e nacquero proprio di fronte a Histon le Isole Tremiti, visibili sull’orizzonte nelle giornate più terse, e chiamate per questo anche Isole Diomedee.

Nel periodo romano la fiorente e prestigiosa cittadina cambia nome e diventa Histonium, accrescendo la sua potenza. Ma con l’avvento delle invasioni barbariche viene sottomessa dai Longobardi, distrutta, ricostruita e assegnata ad Aimone di Dordona, che decide di chiamarla Guasto d’Aimone. Il Guasto era una sorta di provincia dell’epoca, ma il suo significato – devastamento, sterminio, rovina – stava a indicare il declino che la città subì nel medioevo, la potenza distrutta, la gloria dimenticata. Da lì divenne Lo Guasto, e poi finalmente Vasto, sperimentando una rinascita signorile e rinascimentale sotto i d’Avalos e legando la sua storia al Regno di Napoli prima e al Regno delle Due Sicilie poi. Fino a quando Mussolini, nel 1938, decide ancora una volta di cambiarle nome in Istonio, in omaggio all’origine romana della città.

Alla luce di tutto, se avete consigli su cambi di nome che meglio possano raffigurare questo posto, prego, diteci la vostra. Non si sa mai che l’anno prossimo possiate tornare da queste parti immaginando di trovarvi in una città completamente diversa!

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