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Vasto vista da Louis Avrami, l’ideatore del Siren Festival

da Giovanna Colantonio

Ogni anno il Siren Festival racconta una storia al mondo che lo ascolta, e ogni anno quel mondo si riunisce qui, per raccontare una storia a Vasto.  Ad ascoltare Louis Avrami tutto sembra possibile. E siamo contenti,  perché l’ideatore del Festival della Sirena smentisce le voci di corridoio che davano all’evento l’ultimo anno di vita.

That’s a great story!” Così esordisce Luois alla prima, solita domanda su come è nata l’idea del Siren. Perché qui a Vasto, in Abruzzo, in Italia e forse anche in Europa continuiamo a chiederci come sia possibile che un americano abbia avuto la folle idea di organizzare un evento di tale portata in una città, sì bellissima, ma così piccola e misconosciuta come Vasto. Louis ce lo spiega sorridendo, ostinato nel suo obiettivo di vedere il festival crescere, anno dopo anno.

Ci racconta che nei primi anni ‘90 capita da queste parti per un matrimonio. Poi torna ancora, per organizzare una serie di concerti in un “meraviglioso” hotel del posto. E da qui nasce l’idea. I concerti vanno alla grande, alcune persone presenti gli chiedono di replicare. Louis ci pensa. Qualcuno gli propone di organizzare concerti durante i weekend. Louis valuta l’idea, esamina la città. Appassionato di musica e profondo conoscitore del repertorio alternative rock anni ’80,  arriva alla conclusione: non dei semplici concerti, ma un festival, in linea con gli sviluppi musicali a livello mondiale. E così, dopo aver messo su una macchina di relazioni e organizzazioni, insieme alla Dna concerti di Roma, si parte. È il luglio 2014.

Qual è lo spirito che anima il Siren Festival?

Dare alle persone quello di cui hanno bisogno, farle divertire e rilassare al tempo stesso. Quando si pensa a un festival, ci viene in mente una grande città, tantissime persone intorno a un palco, la bolgia, a volte anche situazioni sgradevoli. Noi qui volevamo fare una cosa completamente diversa. Una città bellissima, storica, elegante, con la spiaggia a due passi, le strutture ricettive sul mare. Vasto è un posto unico, con un mare stupendo e una vista fantastica dal centro storico sul golfo. Ha tutto, permette alle persone di vivere un’esperienza completa. Perfetta anche perché facilmente raggiungibile con aerei, treni e autobus da qualsiasi paese. Quest’anno poi, con il Siren beach, c’è la possibilità di trascorrere pomeriggi in spiaggia ricchi di appuntamenti, prima di tuffarsi nell’atmosfera notturna del Festival.

Hai dei posti preferiti a Vasto?

Sicuramente la Riserva di Punta Aderci è un posto stupendo, ma io amo Via Adriatica. Prima che partissimo col Festival, ho invitato alcuni sostenitori a visitare Vasto. Ho mostrato loro i giardini d’Avalos, Piazza del Popolo, ma quando hanno visto Via Adriatica sono rimasti sconvolti dalla meravigliosa vista sul golfo. A quel punto non mi è stato difficile convincerli.

Qual è il tuo ruolo nello specifico, qui al Festival?

Sono il presidente della Stardust Productions. Lavoro con partner privati e pubblici, con il Comune e con la Regione per organizzare l’evento. Collaboro con il nostro partner commerciale, la Dna Concerti, che ci aiuta a fare tutto quello che di fantastico vedono le persone quando vengono qui. Io cerco di migliorare il festival più che posso.

Ma come sta andando davvero? Sei soddisfatto? Immagino non sia semplice… Qual è il legame che il Siren ha instaurato con la città?

Non è semplice, è vero. In un evento come questo sono tante le cose a cui pensare. Gli ostacoli ci sono, ma la città ci aiuta molto. Vasto è parte integrante dell’evento. Ci sono cose che non vanno, come in tutti i posti, ma ogni anno l’organizzazione migliora, anche a livello logistico. Nessuno è perfetto, lo sappiamo, e ogni volta impariamo cose nuove e ci integriamo, incorporando nuovi progetti. Noi lavoriamo tutti insieme affinché il Siren Festival diventi un evento ancora più grande e importante.

Qualcuno ha detto che questa sarà l’ultima edizione, è vero?

Non mi risulta! Vasto ci supporta molto affinché il Festival continui.

C’è un artista in particolare, o un gruppo che vorreste, ma non ancora riuscite a portare al Siren?

Sì, c’è. Ma non posso dirti il nome! Non è sempre semplice, alle volte le band sono già impegnate con tour e concerti e le date non coincidono.

Quali sono le novità di questa edizione e quali gli eventi da non perdere?

Il programma di quest’anno è davvero molto eclettico. Indubbiamente sono da non perdere gli Allah Las, Jenny Hval, i Trentemøller che aspettano in molti, Jens Lekman che è un musicista fantastico. I Ghostpoet, davvero bravi. Ma non solo. Tutto sarà da non perdere.

Spero che anche tu riuscirai a goderti un po’ di festival

Ci provo! Ogni anno ci proviamo, ma quello che davvero conta per noi è che siano le persone a stare bene e divertirsi durante il Siren. Se la gente è felice, noi siamo felici.

Giovanna Colantonio

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